Nei primi giorni di Settembre, sono fioriti molti articoli che discutono della differenza tra la modalità “Founder” e quella “Manager”, un concetto introdotto nell’ultimo articolo di Paul Graham.
Paul Graham è un noto programmatore, imprenditore e saggista britannico, celebre per aver co-fondato Viaweb (poi diventato Yahoo! Store) e l’incubatore di startup Y Combinator. Dal 2005, Y Combinator ha sostenuto più di 3000 startup, tra cui Airbnb, Dropbox, Stripe e Reddit.
Graham è anche l’autore di libri sulla programmazione e ha un famoso blog, che registra circa 25 milioni di visualizzazioni all’anno.
A settembre, Graham ha pubblicato un post intitolato Founder mode, in cui crea la differenza tra “Founder mode” e “Manager mode”. L’articolo è breve, quindi per chi volesse andare alla fonte, ne consiglio la lettura.
Il mio riassunto super stringato è: il Founder segue le attività aziendali fino ai minimi dettagli, mentre il Manager delega senza entrare troppo nel merito delle singole decisioni.
Brian Chesky il CEO di Airbnb ha ispirato la definizione
Graham é stato ispirato da un discorso di Brian Chesky, CEO di Airbnb, che ha raccontato ad un evento di Y Combinator il proprio stile di leadership, e come sia importante seguire l’evoluzione della compagnia fin nei dettagli.
Il concetto non era nuovo comunque, Brian Chesky ne aveva già parlato nel Lenny’s podcast qualche mese fa, dichiarando che solo primi due anni sono duri, poi tutti capiscono cosa fare e quindi non c’è piú la stessa necessità di essere presente in tutti i meeting.
Bidibi bodibi bu! Ovvero la formula per una start up di successo
Graham, finanziando un programma di incubazione, sembra voler comprendere le cause del fallimento di alcune startup e suggerisce che una possibile spiegazione sia il passaggio dalla modalità Founder, dove il fondatore è coinvolto in tutte le decisioni cruciali, alla modalità Manager, che vede alla guida figure che hanno appreso la gestione aziendale sui libri o all’università, ma che mancano della visione del fondatore
Sebbene Graham non entri troppo nel dettaglio su questi due approcci, il suo articolo ha innescato un ampio dibattito e una serie di risposte da parte di altri autori, ciascuno dei quali ha colto spunti interessanti nel suo post.
L’audience di Graham sono i founder, ovvero imprenditori che stanno cercando di trasformare una startup in una scale-up.
Il problema che emerge spesso è come mantenere allineati focus, visione e crescita in un contesto di rapida espansione.
Graham sembra cercare una sorta di “formula magica”, cercando di distillare gli approcci di Steve Jobs, Brian Chesky, Bill Gates o Elon Musk cosi da poter replicare il loro successo.
Ma cosa significa “avere successo”?
Avere successo però, ha significati differenti, a seconda del ruolo che si ricopre nella società.
Per chi fonda l’azienda, potrebbe voler dire vedere la propria idea prendere vita e crescere.
Dal punto di vista dei dipendenti, il successo potrebbe significare lavorare con soddisfazione su un progetto innovativo.
Infine, per gli azionisti, potrebbe voler dire raddoppiare il proprio investimento.
Quindi, se ci fosse davvero una ricetta magica per il successo, sarebbe importante chiarire cosa si intende per successo e quale é l’orizzonte temporale per raggiungerlo.
Il dicotomia creato da Graham tra founder e manager risulta troppo semplice e semplicistica per essere l’unica ricetta di un business di successo, inoltre mette un grande peso sulle spalle del fondatore che, stando all’esperienza di Chesky, deve lavorare moltissimo per almeno i primi anni.
Quale modalità stai applicando nel tuo lavoro?
Non so se ambite a fondare una vostra azienda , ma in ogni caso credo che scegliere consapevolmente le proprie attività quotidiane e allinearle al business e agli obiettivi di carriera possa essere un modo sano di applicare il “Founder mode”.
“Founder mode” per programmatori junior
Nel caso tu sia un programmatore junior potrebbe esserti d’aiuto capire nel dettaglio come funziona una applicazione. Lo stack tecnologico di grandi e realtà potrebbe essere complesso e seguire una informazione nei differenti layers potrebbe essere come il viaggio di Alice nel paese delle meraviglie, oppure nel paese del debito tecnico…
Non importa, all’inizio, addentrarsi nei meandri e capire i dettagli senza fare “solo il tuo” task é piú faticoso ma può servirti a capire come “gira il fumo” e a risolvere piú rapidamente problemi in futuro. Non credo che porterà a diventare la chimera che tutti ricercano, il mitico Full Stack Developer, ma ti farà imparare tanto!
Inoltre ti permette di individuare i senior developer che vuoi stolkerizzare, e immaginarti di essere come loro un giorno: a cavalcare le onde di una applicazione mastodontica come dei surfisti californiani.
“Founder mode” per Engineering Manager
Se invece sei team leader o ricopri un ruolo manageriale, il rischio di voler controllare troppo i dettagli, cadendo nel micromanagement, può essere reale e potrebbe avere delle conseguenze a lungo termine:
- Creare false aspettative sui ruoli: il manager dovrebbe far crescere un team che si occupa degli aspetti tecnici, semmai fare loro da mentore.
- Gestione delle priorità: se il manager controlla i dettagli non fa altro, e si perde il quadro complessivo
- Straordinari: voler fare il proprio ruolo e controllare il lavoro degli altri potrebbe portare a lavorare molte piú ore di quelle retribuite
- Bassa motivazione: far parte di un team il cui lavoro viene costantemente controllato può portare ad una bassa assunzione di responsabilità (tanto c’è il capo che controlla) e bassa motivazione.
- Assenza di fiducia: controllare i dettagli potrebbe far vacillare una delle tre gambe di cui é composto “lo sgabello” della fiducia: la competenza
Il team potrebbe pensare che controllo perché ho paura che non siano in grado di portare a termine il lavoro secondo i miei standard.
Founder mode per tutti
In conclusione mi piace pensare al “Founder mode” come ad un metodo per mantenere le proprie azioni allineate ad uno scopo, che sia di business, di crescita del team o di crescita personale o tutti questi insieme!
Potresti trovarti in un momento della tua carriera in cui ti piace dare il massimo per creare qualcosa di cui andare fiero, oppure potresti trovarti in un momento in cui vuoi creare spazio per imparare cose nuove.
Alla fine, dobbiamo essere i founder di noi stessi, fare scelte consapevoli e mantenere il focus.