Durante la recente conferenza Pycon 2023 di Firenze, mi ha particolarmente colpito il Keynote di Carlton Gibson dal titolo “Open Source for the long-haul”, in quanto molto particolare e diverso dal solito talk incentrato sul “come è bello e utile contribuire al movimento open source”.
Nel Keynote, Carlton fa emergere chiaramente che, nonostante gli innumerevoli aspetti positivi, nel movimento ci sono sfide e ostacoli da affrontare per garantire la sostenibilità di un progetto nel lungo periodo… soprattutto quando ricopri il ruolo di contributor.
Se, come Carlton Gibson, paragoniamo l’open source alle rose e ai fiori, ecco quali sono le principali spine:
Inclusione
L’open source, come molti settori dell’informatica e dello sviluppo software, deve affrontare il problema della scarsa diversità in termini di genere, razza e lingua. Il problema nasce proprio nei suoi presupposti: il movimento è nato da uomini, uomini bianchi, uomini bianchi che parlano inglese.
Le barriere socio-economiche limitano l’accesso alla formazione e alle infrastrutture per contribuire ai progetti open source. La conseguenza, per le persone appartenenti a gruppi sotto rappresentati, è di non avere le opportunità di raggiungere posizioni di leadership.
È fondamentale adottare misure che favoriscano l’inclusione e la diversità nel movimento. Per ottenere ciò è necessario promuovere l’accesso equo alle risorse e alle opportunità di formazione, creare spazi di collaborazione che incoraggino la partecipazione di persone di diverse origini, creare canali di comunicazione multilingue e promuovere una cultura di accettazione e rispetto per tutte e tutti.
Fortunatamente il movimento è uno splendido esempio di iniziative volte a promuovere la diversità. Ci sono organizzazioni, gruppi di lavoro e conferenze che si concentrano specificamente sulla creazione di un ambiente inclusivo e diversificato. I sostenitori dell’open source stanno promuovendo attivamente la diversità e l’inclusione come valori fondamentali per il successo a lungo termine dell’open source stesso.
Contributor
Contribuire all’open source è sicuramente un’esperienza gratificante e stimolante, ma il rischio di un esaurimento psicologico è dietro l’angolo. I contributori e le contributrici si dedicano notte e giorno ai progetti, sacrificando il proprio tempo libero. Questo impegno può diventare eccessivo e a lungo andare insostenibile. L’entusiasmo derivante dal sentirsi partecipi di un progetto che si ha particolarmente a cuore sottopone la persona a ritmi di lavoro intensi e da qui a provare stanchezza estrema, sfinimento, frustrazione, in una sola parola: al burnout.
Le aspettative elevate da parte dei developer, come le numerose richieste di aiuto e l’aggiunta di nuove funzionalità, causano uno stress notevole. Anche i conflitti all’interno delle comunità open source, le critiche e le tensioni hanno un un forte impatto negativo sul benessere emotivo dei contributori.
Dal punto di vista fisico, l’impegno prolungato può portare a uno stile di vita sedentario. Chi sviluppa passa molte ore davanti a un computer, lavorando in posizioni scomode e trascurando l’esercizio fisico. Questo stile di vita causa problemi posturali, dolore muscolare e articolare con l’aumento del rischio di malattie legate alla sedentarietà come il diabete o le malattie cardiache.
Per mitigare questi rischi, è importante prendersi cura della propria salute mentale e fisica. Ecco alcune strategie utili:
- Dire no alle nuove funzionalità.
- Stabilire limiti: impostare orari di lavoro ragionevoli e rispettare il tempo libero. Evitare di lavorare eccessivamente o di rispondere alle richieste in modo incessante.
- Cercare supporto: comunicare con altri contributori open source, condividere le difficoltà e le esperienze.
- Prendersi pause: programmare pause regolari durante le sessioni di lavoro per rilassarsi e ricaricarsi. Fare attività fisica, meditare o dedicarsi a hobby può aiutare a ridurre lo stress e a mantenere un equilibrio mentale.
- Comunicare apertamente: se si sperimenta stress è importante comunicarlo agli altri membri della comunità o consultare degli specialisti della salute mentale. Non esitare a chiedere supporto quando necessario.
- Mantenere uno stile di vita sano: prendersi cura del proprio corpo è essenziale. Mantenere un’alimentazione equilibrata, fare esercizio regolarmente e cercare di assumere una buona postura durante il lavoro al computer.
- Avere una vita non mediata da uno schermo del computer, c’è del bello lì fuori!
Aspettative
Spesso i contributor dell’open source iniziano la loro esperienza con aspettative sbagliate riguardo la natura e alle sfide che dovranno affrontare. È importante comprendere la realtà per evitare frustrazioni e ottenere il massimo valore dal questa esperienza.
Uno degli errori comuni riguarda il tempo e l’impegno necessari per contribuire in modo significativo. Alcuni contributor si aspettano che il loro coinvolgimento sia facile e richieda solo poche ore di lavoro occasionale. La realtà è che contribuire all’open source richiede un impegno significativo. È necessario dedicare tempo per comprendere il progetto, collaborare con la comunità, risolvere problemi e migliorare continuamente il software.
Un’altra falsa aspettativa è la gratificazione immediata. Si è portai a pensare che il lavoro verrà accolto con entusiasmo e il riconoscimento sarà istantaneo. La verità è che i progetti open source sono spesso grandi e complessi, con molte richieste di contributi. Il processo di revisione e accettazione può richiedere tempo e pazienza. È importante essere consapevoli che il riconoscimento e l’apprezzamento potrebbero non arrivare subito, magari mai!
Altra falsa aspettativa è il livello di autonomia e di indipendenza che il contributor avrà nel processo decisionale. L’open source è basato su una struttura comunitaria, in cui le decisioni vengono prese in modo collaborativo e basate sul consenso. Questo significa che i contributor devono imparare a lavorare con gli altri, discutere e negoziare per portare avanti le loro idee. Non sempre si ha il controllo totale sulle decisioni prese nel progetto.
E’ importante mettere in conto che contribuire al movimento richiede un continuo apprendimento e adattamento. La tecnologia evolve rapidamente e i progetti open source si evolvono di conseguenza. I contributor devono essere pronti a imparare nuove tecnologie, a seguire gli standard e le best practice e a rimanere aggiornati sulle ultime novità nel settore. L’apertura all’apprendimento continuo è fondamentale per avere successo nel contribuire all’open source.
Corporate
Uno degli aspetti più discussi dell’open source è legato al fatto che le grandi corporate spesso beneficiano del codice gratuitamente. Mentre l’open source offre numerosi vantaggi come la condivisione della conoscenza e la collaborazione, c’è una questione di equità quando si tratta delle imprese che utilizzano il software a fini commerciali senza contribuire finanziariamente alla sua sostenibilità.
Molte grandi aziende sfruttano ampiamente il software open source per sviluppare prodotti, migliorare l’efficienza e ridurre i costi senza però reinvestire in modo significativo nella comunità da cui traggono vantaggio. Ciò porta ad uno squilibrio finanziario e ad una dipendenza da parte delle comunità open source da altre fonti di finanziamento come donazioni, sponsorizzazioni o fondazioni senza fini di lucro.
Questa situazione solleva alcune preoccupazioni:
• il fatto che le grandi corporate non contribuiscano finanziariamente all’open source mette a rischio la sostenibilità dei progetti. Senza un sostegno finanziario adeguato, le comunità potrebbero aver problemi per coprire i costi di infrastruttura, manutenzione e sviluppo continuo del software. Ciò potrebbe portare a una diminuzione della qualità, alla stagnazione dei progetti o persino alla loro chiusura.
• l’assenza di contributi finanziari può ostacolare la partecipazione di sviluppatori indipendenti e di piccole aziende. Mentre le grandi aziende possono permettersi di investire in risorse umane e infrastrutture per trarre vantaggio dall’open source senza dover pagare, le realtà più piccole potrebbero trovarsi in una posizione svantaggiata.
È doveroso sottolineare che alcune aziende riconoscono il valore dell’open source e scelgono di contribuire in modo significativo sponsorizzando progetti, assumendo sviluppatori che lavorano attivamente nelle community e fornendo risorse finanziarie per sostenere la loro sostenibilità. Ciò dimostra che le grandi corporate possono svolgere un ruolo positivo nell’ecosistema se scelgono di investire adeguatamente.
Carlton conclude il Keynote ricordando che:
- nonostante tutti i problemi, l’open source spacca! (abbiamo parlato di spine fino ad ora ma la bellezza di questa Rosa fa passare tutte le sofferenze in secondo piano)
- per far bene l’open source è importante prendersi cura di se stessi, del proprio codice e della propria community