Michele Riva, oltre a essere sviluppatore, TC39 delegate, e ambassador di Codemotion, è anche CTO e cofounder di Oramasearch. Le sfide che quindi ha affrontato e affronta ogni giorno sono davvero tante, switchando da manager a dev nel giro di pochi minuti a seconda delle esigenze del momento.
Proprio per questo il passaggio da persona che lavora soltanto con stringhe di codici a figura con responsabilità di gestione e organizzazione del piano finanziario e operativo di una startup può spaventare parecchio. Infatti potrebbe sembrare scontato, ma se non si è famigliari con questo mondo, comprendere le logiche di business, soprattutto nelle fasi iniziale, è molto complesso.
Nonostante ciò, trovando l’idea giusta e i soci ideali, anche le sfide che sembrano insormontabili lo diventano sempre meno, step dopo step.
Chiacchierata con Michele Riva: le startup e l’importanza del networking
“Non esistono aziende di una sola”, ha giustamente ricordato Michele Riva durante la chiacchierata che abbiamo fatto con lui, per spiegare l’importanza delle relazioni e dell’avere un solido network alle spalle. Spesso è sottovalutato il potere delle connessioni umane anche applicate all’ambito lavorativo: ma sono fondamentali sia per la crescita personale sia per quella professionale.
Ecco che quindi secondo Riva le soft skill acquisiscono un’importanza imprescindibile sia nel momento in cui si vuole creare qualcosa da zero, come una startup, ma anche nella vita di tutti i giorni, dovendosi interfacciare con colleghi, amici e cercando di ampliare le proprie conoscenze e visioni.
E a proposito di soft skill, abbiamo discusso con Michele Riva anche di come approcciarsi ai colloqui di lavoro, un momento senza dubbio stressante nella vita di chiunque, ma molto rivelatore su moltissimi aspetti importanti come la gestione dell’ansia e l’attitudine generale.
Successivamente un altro argomento affrontato è stato l’impatto della pandemia sul proprio lavoro e abbiamo scoperto che Michele Riva è un convinto sostenitore del full remote working, sia per sé stesso, sia per la sua azienda.
Tornando poi su topics più tech, Riva ha dichiarato di essere un sostenitore sia di JavaScript sia di TypeScript, sia per la comodità e la performance, sia per la velocità e la facilità di questo linguaggio, anche se non lo ami granché.
Per quanto riguarda i framework, nonostante abbia scritto un libro su Next.JS, non è più qualcosa che utilizza molto e attualmente è più in una situazione frameless, poiché lavorando poco sul frontend è meno incline ad usarne e in ambito backend le cose che sta sviluppando sono molto costumed.
Ma scopri di più ascoltando integralmente l’intervista riproducendo il player poco sopra.
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